Mostra “Strade d’Europa” – Berlino
Dal 12 maggio al 22 Novembre presso il Plus Berlin (Iron Grey Floor) di Berlino saranno esposte 20 mie ultime opere alla mostra “Strade d’Europa”, progetto artistico internazionale ideato e diretto dal Prof. Carlo Franza.
22° Evento Internazionale di Arte Contemporanea
Il respiro degli alberi. Nel Salento a Palmariggi è nata una pinacoteca a tema all’Accademy dell’Olivo secolare.
L’Associazione “Amici dell’Olivo Secolare del Salento” AOSS di Palmariggi (Lecce) sotto la direzione dell’illuminato manager e mecenate Raffaele Cazzetta, da anni promuove, sostiene e diffonde la cultura agroalimentare salentina e olivicola, in particolare, come fattore culturale di crescita umana, sociale ed economica. Dopo aver dato inizio alla istituenda Accademy dell’Olivo ha inteso promuovere eventi e convegni nel settore ed anche una istituenda Rassegna Artistica annuale sul tema dell’albero d’Olivo Secolare in funzione di una Pinacoteca che in questo sito sarà collocata.
Per la verità gli inviti e la rassegna sono stati diretti e presieduti da me. La Rassegna con relativa mostra ed esposizione è in corso dal 29 agosto 2017 a Palmariggi, nella sede Storica dell’Azienda. Per ogni edizione gli artisti invitati alla Rassegna sono quindici, e le opere espresse nel tema dell’albero o vicine varianti sono prima in mostra con relativo catalogo, poi entrano a far parte di una istituenda Pinacoteca dell’AOSS e dell’Accademy dell’ Olivo.
L’esposizione è una sorta di termometro della spettacolarità e della storicità dell’arte nuova, di un’arte che si fa veicolo di novelle idee scolpite nella cultura occidentale, di un’arte capace di rigenerare mondi e uomini, e si fa anche bussola in un mare di proposizioni della cultura e delle arti internazionali.
Vincenzo Parea, un maestro della pittura analitica. A Vigevano a Palazzo Sanseverino una quadreria che segna e colora il respiro del mondo.
Nella città in cui vive, a Vigevano, l’artista Vincenzo Parea tiene una “personale” a dir poco illuminante e storica, allo Spazio B di Palazzo Sanseverino, dopo una serie di esposizioni in giro per l’Italia e l’Europa. Artista di chiara fama, esponente di spicco dell’arte analitica, da anni procede all’analisi della linea che interseca il colore e alla metafisica del colore stesso che vive di una riduzione significante di monocromie.
Mostra privilegiata questa che Parea intercetta nella sua città con opere che sono declinate attraverso forme geometriche, classiche e riconoscibili, capaci di modificare profondamente dall’interno i sistemi percettivi e le coordinate spaziali, portandosi verso una decostruzione dello spazio in virtù della luminosità e della grammatura del colore che scardina la stessa forma geometrica, aprendo a un perimetro infinito, lontano dalle categorie del reale.
Parea alla elementarietà della materia fa vivere l’essenzialità operativa, ovvero esplora una pittura singolare, ipernuova, iperplastica, iperdisseminativa a motivo delle varianti e delle stesure dello stesso colore che grazie a un “grado” o gradazione del corpo cromatico in espansione spaziale fa sprigionare all’opera una prospettiva pulsante. Il colore all’interno di questi campi geometrici (quadrato, tondo, ecc.), apre a diverse intensità, diviene luce-colore che dialetticamente muove verso la perfezione dell’assoluto, facendo così dialogare la pittura, la metafisica e la scienza, e correlando l’interiorità e il tutto. Artista a tutto campo, Parea muove da modulazioni, onde cromatiche che aprono a campi di colore, e ogni opera diventa una sorta di scatola delle meraviglie dove la tonacatura del colore si apre a vuoti e pieni per via della densità e della concentrazione tonale sulle superfici che paiono come sospese sulle pareti. In questa fase tarda d’età l’artista lavora a una profondità inafferrabile, profondità beninteso interiore, assoluta, infinita.
Ogni opera diviene una somma di spazio, luce, forma e materia-colore; in essa vive un concentrato di energia significato come assorbimento luminoso. E dire che l’azzeramento della pittura, in libertà oltre ogni immagine pensata o riflessa, ha portato Vincenzo Parea a vivere la pittura analitica e monocroma (azzurri, blu, viola, aranciati, gialli, neri, bianchi, rossi, ecc.) e indirizzarla al cuore del mistero e della visione, al segreto del mondo che ci contorna e accoglie, a fare della cromia da sfavillante a misura affrescante, e della geometria sagomata con uno specifico interesse per la percezione luminosa. Ormai Parea vive la sua pittura come porta verso il pensiero e la conoscenza, o meglio verso la poetica dell’essenzialità, dell’immaterialità e dell’assoluto.
Maestro del “Sein und Zeit”, ritaglia col segno le superfici, misura l’universo, traccia a colori il movimento delle cose e per finire concretizza geometricamente una dimensione infinita nella forma finita dell’opera. Questa mostra, dopo quella fiorentina a Palazzo Borghese sottolinea il suo dipingere tra echi spaziali, intrecci timbrici, radici emozionali e razionali; le opere sfinestrano una poesia della luce/colore che ormai è divenuta leggendaria e si propaga come un respiro.
Carlo Franza
Mostra – L’Esperienza pura della perfezione
Universi di colore | Progetto Artistico Internazionale
Universi di colore dal 9 dicembre 2016 al 25 maggio 2017
Progetto Artistico Internazionale ideato e diretto dal Prof. Carlo Franza
Inaugurazione venerdì 9 dicembre 2016 alle ore 18.00 presso Palazzo Borghese Firenze.
Vincenzo Parea e gli “Universi di colore” hanno invaso Palazzo Borghese a Firenze. Singolare e nobile mostra di un artista italiano fra i più celebrati dell’arte analitica.
E’ una mostra celebrativa quella che Vincenzo Parea, artista italiano fra i più ricercati dal mercato e nobilmente sostenuto dalla critica, ha messo in piedi a Palazzo Borghese a Firenze e visitabile fino al 25 maggio.
L’artista vigevanese che per anni ha lavorato con la Galleria ArteStruttura di Milano, nell’ultimo quinquennio è balzato, con una presenza costante, nelle aste italiane, ha campionato il suo percorso con mostre italiane ed estere -non ultima quella di Berlino- diImmaginazione Cromoideata Violetto nr 1168 eccezionale caratura, e ha trovato da parte della critica italiana e straniera una sottolineatura incisiva non solo per l’appartenenza all’area della pittura analitica, ma soprattutto per la fedeltà e la coerenza a una linea estetica di sottile e pregnante filosofia.
Vincenzo Parea continua ad approfondire i valori della pittura, grazie a una sua sensibile e innovativa crescita artistica che ne movimenta il Immaginazione Cromoideata Arancio 1383lavoro pittorico. Lo fa con una intelligenza pittorica fuor dal comune, certificando quella pittura pensata che è segno estremo di quell’ approfondimento scaturente dal proseguo selettivo della “pittura analitica”. Forme, strutture, geometrie coerenti, che partite da costrutti astratti e neoconcretisti oggi si assolutizzano in strutture dell’interiorità, in luoghi spaziali, in spazi della mente, secondo criteri che insistono su una coerenza e una sistematicità stilistica visibili in quelle zonature di colore sottoposte a vertigini di luce. Ed è proprio la luce a variegare toni, tonalità, iridescenze, intonacature azzurre, blu, verdi, Immaginazione Cromoideata Arancio 1363rosse, rosate, gialle, nere, bianche, marroni, viola, a insistere su quelle movimentazioni monocromatiche che diventano ritmo piano e crescente.
Quelle geometrie euclidee ci raccontano un’aria di paradiso, dove la pioggia di luce ha sedimentato ogni forma, portandosi tra rigore e dinamismo plastico. Le sue opere, le sue strutture lasciano pensare a Kazimir Malevic o alla serie “Rythme” di Robert Delaunay i cui dischi coloratiImmaginazione Cromoideata Violetto nr 1309(1) scomponevano la luce in colore; senza tralasciare Thomas Downin, Alexander Liberman, Poul Guernes, Gerald Laing , Alain Jacquet, Sigmar Polke. E queste indicazioni valgono solo per definire più precisamente il contesto della ricerca di Vincenzo Parea, un contesto fortemente internazionale, tralasciando volontariamente le sperimentazioni di taluni italiani. Ora la stagione creativa, forsanche intellettualistica, dell’artista italiano, offre una cifra stilistica così alta e così colta da procedere in termini di pacata cromaticità e lirica sospensione dell’esperienza sensibile.
Questa pittura appare proprio filtrata, interiorizzata, matura nelle sue varianti interne, ovvero in quelle zonature di colore che fanno leggere l’esperienza percettiva, agendo come per mutazione e selezione. Ecco perché le opere di Parea ci appaiono eterne nel loro svolgimento, nel loro disporsi in alfabeto pittorico con le varianti di forme, colori e toni, ma anche nella loro ricerca e varietà di apparire finestre dello e sullo spazio, e d’essere scenografia di vitalità e di energia, spirituale, irrorando l’infinito di poetica germinazione, di rinascita fermentante in colori monocromi.
L’arte di Parea si pone come unica e fertile testimonianza del contemporaneo, la cui visione diventa alfa e omèga del mondo, inizio e fine del tutto, luce assoluta, un nuovo paradiso.
E, dunque, questa mostra con oltre sessanta opere elaborate negli ultimi anni, testimonia la ricerca viva, interiore, essenziale, spirituale, percettiva, stilistica, che corona un novello alfabeto di forme e colori, territori di geometrie come piccoli universi di colore in cui la luce si fa pioggia di guizzi, iridescenze, gradazioni, senza dimenticare e allontanarsi dal rigore che tutto sovrintende, ma declinando soprattutto un’aura e un’aria di sorprendente dinamismo germinativo, un novello paradiso sensibile dove cromia ed energia sono il frutto di una sensibile filosofia che spira tra cuore e mente di Vincenzo Parea, artista del nostro tempo.
Carlo Franza
PREMIUM INTERNATIONAL FLORENCE SEVEN STAR
Sabato 2 luglio 2016, alle ore 20.00
Premiazione dei Vincitori del Premium International Florence Seven Stars [Edizione 2016]
GRAN TERRAZZA BELVEDERE, Palazzo PLUS FLORENCE, Via S. Caterina d’Alessandria 15
CONCERTO D’ESTATE FIORENTINA DELL’ACCADEMIA DI MUSICA – FIRENZE
La cerimonia di premiazione avverrà nel corso del Gran Concerto d’Estate fiorentina tenuto da valenti professionisti dell’Accademia di Musica di Firenze sul “Belvedere” del Plus Florence. Il Premio, sicuro vanto della Città di Firenze, con la sua internazionalità, vive destinazioni colte, mirate, professionali, va alle migliori figure delle arti e della cultura, alle imprese innovative, a quel made in Italy con capacità tali di generare significative ricadute positive negli ambiti sociali, territoriali, culturali e ambientali. Sicchè è l’assegnazione del Premium International Florence Seven Stars ad accreditarne il valore, a esserne degna testimonianza.
La Giuria internazionale, composta da cinque giurati internazionali e presieduta dall’illustre Storico dell’Arte Moderna e Contemporanea, Prof. Carlo Franza, intellettuale di chiara fama, attraverso più sessioni di lavoro ha proceduto anche quest’anno alla rosa dei vincitori.
VINCITORI
- Premium International Florence Seven Stars LOI DI CAMPI
- Artista dell’anno EUGENIA SERAFINI
- Premio della Critica GIUSI SANTORO
- Premio dei Musei VINCENZO PAREA
- Premio della Giuria PAOLO GHILARDUCCI
- Premio delle Nazioni ANDREAS MIGGIANO
- Premio dell’Europa RAFFAELE SCAGLIONE
- Premio delle Esposizioni MARIA MASTRANGELO
- Musica LAURA MANESCALCHI–ACCADEMIA DI MUSICA- FIRENZE
- Communication in Innovation Seven Stars FRANCESCO FRANZA
- Arte del Gusto Italy DOLCEMENTE CARUSOTTO (Vincenzo Gioacchino Carusotto) Canicattì (AG)
- Management in Food & Beverage Seven Stars OPERA FLORENCE (Alberto Hartmann )
- Management Innovation Seven Stars PLUS FLORENCE (Alessandra Geiger)
[Articolo] – Monocromi blu. Superba mostra al Liceo di Brera a Milano
Monocromi blu. Superba mostra al Liceo di Brera a Milano. Nove artisti di chiara fama dialogano con il monocromo dell’assoluto.
Ancora preziose e nobili le attività dello Storico Liceo dell’Accademia di Brera a Milano(Via Hajeck 27), sotto l’egida del Ministero Istruzione Università e Ricerca e l’Unesco; annualmente vi sono due mostre storiche che da qualche anno hanno forte valenza e danno alla città di Milano e ai licei artistici d’Italia e del mondo campionatura di ciò che l’arte è stata nel Novecento. Tutto ciò può avvenire grazie alla lungimiranza e acutezza intellettuale della Dirigenza che persegue l’esplorazione dei diversi campi dell’arte, che diventano così fonte di conoscenza, di storicità e di pedagogia artistica per gli studenti di Accademie e licei di Milano e d’Italia. La mostra ha per titolo “ Monocromi blu.L’invisibile diventa visibile” e vive con la presenza forte di nomi di chiara fama.
[Articolo] Vincenzo Parea, artista da Biennale. I suoi capolavori monocromi pur con grammature e varianti di tono, sono frutto del pensiero occidentale.
Tra i tantImmaginazione cromoideata violettai e vitali eventi visibili a Milano per EXPO MILANO 2015, non può passare inosservata la mostra di Vincenzo Parea dal titolo “Passaggi per l’infinito” che si tiene ad Artestudio 26 (Via Padova, 26).
Mostra di grande spessore per questo artista italiano, lombardo e vigevanese che, nato nel 1940, opera nel campo della pittura analitica fin dal 1969, quando fu Immaginazione cromoideata verde giallastrosalutato favorevolmente come un pilastro dell’arte, dalla critica italiana e soprattutto dai colleghi Giulio Carlo Argan e Carlo Belloli. Oserei dire che, oggi, se avessi avuto l’incarico di curatore del Padiglione Italia della Biennale di Venezia fra la decina di nomi scelti avrei inserito a chiare lettere e per chiara fama Vincenzo Parea.Cromoideazione curvilinea azzurroImmaginazione cromoideata blu violaceo La mostra si lascia leggere attraverso poco più di venti opere, grandi, medie e piccole, nei toni che vanno dal viola al rosso, all’aranciato e al giallo, dal blu al verde-giallastro, destando stupore, incantamento e misticità. Per Vincenzo Parea e per il suo mirabile percorso tutto innestato nel tracciato della pittura analitica cresce da qualche tempo un interesse fuor dal comune, attestato già in un clima che dalla fine degli anni Sessanta Filiberto Menna mise in risalto su quella sponda dell’arte concettuale cui la pittura analitica si declinò con medesime affinità elettive. “Pittura-pittura” resa orchestra in senso minimalista, concreto o luministico-spaziale. E in un momento di tensiva scoperta esistenziale dell’intero pensiero occidentale, questa pittura di Vincenzo Parea, depurata da ogni costruzione, ricostruzione e decostruzione, pare vivere il ritmo poetico degli effetti visivi delle forme prescelte (quadrato, tondo, losanghe, ecc. ) quasi esasperando la coscienza della potenzialità creativa, verso un colore assoluto che oscilla tra atto e potenzialità, tra realizzazione e aspettazione, tra immanenza e memoria. Compenetrazione cromoideata giallo 2004.
Questa pittura del Vincenzo Parea nella sua fisicità interna, ovvero sul filo dell’esserci e del non esserci, è per via dei ritmi dei piani cromatici, delle tonalità ascendenti e discendenti, diga alla razionalità, sicchè ogni opera monocroma, pur con tutte le sue varianti interne ed esterne, cresce verso un’assolutezza, verso un infinito, verso un ritmo universale, e si fa spazio di attraversamento, calmo orizzonte.
Tutti gli spazi delle superfici riambientano una logica interna, in cui rispuntano le suggestioni per Malevic ma anche l’ astrattismo e i successivi movimenti di forma e armonia, e la loro sintesi, l’essenza delle parti e del tutto, il flusso del colore e della luce come testimonianza dell’ordine e ancora l’intima coerenza.
La pazienza esecutiva e l’intonacatura delle forme ove aleggia poi la grammatura del colore, mette in scena la tensione spaziale che cresce in ogni angolo e in ogni centro, e il tutto si lascia percepire in una mitologia di ali ed orizzonti, di vuoti e di pieni, di strategie delle forme e liberazione da esse, di architetture e simmetrie, di ideologia interna del visivo e di esperienze percettive, di tracce e parti oblique, decise e nitide.
Forme e perimetri entrano ed escono dalla luce che volge verso una vera e propria fenomenologia spaziale, che argomenta anche tracce di misticità, libertà e amore contemplativo, da vera e propria fabula optical. Vincenzo Parea insiste sugli spazi come tracciati di un divenire, sillabati tra movimenti e annunci della bellezza, ormai fermenti centrali di una lingua e di una sintassi inoggettiva, e recinti di quotidiana eternità a luce radente.
[[Articolo] Vincenzo Parea, monocromi e pittura analitica. La sua fenomenologia del colore riscuote a Berlino un’accoglienza trionfale.
E’ risultato tra i vincitori del Premio delle Arti Premio della Cultura 2014 al Circolo della Stampa di Milano,segnalato da una giuria internazionale con la seguente motivazione: “Per la sua astrazione concettuale affidata a monocromie che si accendono anche di strutture interne geometriche tonali, Vincenzo Parea si pone artista concettuale di portata extraeuropea, e ci consegna forme e composizioni con il senso dell’armonia, della misura, della generazione, e della luce-colore sempre ascensionale”.
Vincenzo Parea (Vigevano, 1940) è fra quegli artisti italiani, pochi per la verità, che vanta un curriculum di eccellenza, con prestigiosissime uscite in Italia e all’estero, e portando la sua pittura monocroma all’attenzione del pubblico, della critica, e del collezionismo. Ora due esposizioni lo vedono posto all’attenzione dei più, una mostra a Firenze al Plus Florence e una seconda di grande impegno e fortuna al Plus Berlin di Berlino in un progetto locato in un edificio neogotico – già nobile scuola di grafica – con cent’anni di storia alle spalle, a ridosso del più lungo tratto superstite dell’ex Muro di Berlino, nel quartiere di Friedrichshain, la zona più movimentata della città, ricca di art cafè, locali, negozi di abiti vintage, antiquariato, musica e altro.
La sua personale rientra in un Progetto più ampio che ha nome “Strade d’Europa” e ha trovato l’attenzione delle più alte istituzioni pubbliche e culturali della Germania.
Quella di Vincenzo Parea è un’astrazione rigorosa, assoluta, unica, capace di trasmettere un ordine generale universale e armonico.
Ciò che cerca non è il caos ma il suo contrario, un ordine in cui trovi spazio la mente umana. Astrae forme e composizioni, liquefacendo tutta la materia nel colore.
Un colore monocromo che pulsa per le varianti minimali che accendono la struttura interna geometrica. Le opere svelano un tessuto, un’epidermide stesa e raggelata, resa astratta e solida, per cui la memoria della realtà è distillata in pura forma. Cromie vibranti, intersecanti, i cui valori sono leggeri ed esatti, dove tempo e movimento, variabilità e instabilità percettiva sono attivati dalla luce, tanto che gli spazi del campo visivo sono originati dalle proiezioni sui piani, lasciando leggere una geometria dello scarto,messa in relazione al luogo del suo possibile accadere nella percezione umana.
La sua è quindi sempre stata una forma di progettualità che ha continuamente assunto una forma elementare, geometrica, aperta, anomala, offerta ai possibili imprevisti della luce che radente batte sul colore, e questo scarto della casualità è componente intrinseca e non accidentale connaturata al farsi opera dell’idea generata dalla sensibilità.
L’intervento spaziale del colore lungo i perimetri della geometria assume una dimensione ascensionale fatta di polarità bicrome vibranti.
Leggerezza, esattezza, sovrapposizione, variabilità delle forme, addensamento, compressione, costruzione, articolazione, superfici generanti, e molto altro, spiegano l’attualità della sua opera cromo-spaziale, e ne fanno quel gran gioco di una geometria senza limiti,ormai divenuta immagine della luce.
Vincenzo Parea trova così ancora oggi l’attenzione del collezionismo, le sue quotazioni sono in ascesa e la sua pittura analitica è tra le più mistiche e fortunate del nostro tempo.
Carlo Franza
Premio della Cultura [XXVI EDIZIONE 2014]
Premio delle Arti Premio della Cultura – XXVI Edizione 2014.
Assegnati a Milano a eccellenze dell’arte, della cultura, della moda, del gusto e dell’imprenditoria.
Premio della Critica – Conferito a Vincenzo Parea
Motivazione: Per la sua astrazione concettuale affidata a monocromie che si accendono anche di strutture interne geometriche tonali, Vincenzo Parea si pone artista concettuale di portata extraeuropea, e ci consegna forme e composizioni con il senso dell’armonia, della misura, della generazione, e della luce-colore sempre ascensionale.
[Leggi l’articolo completo de “Il Giornale” QUI]
[Articolo] Si tinge di rosso lo Spazio Hajech del liceo di Brera
[Articolo] Borsino dell’arte. Dieci artisti su cui investire.
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